Immagina di essere a teatro per ascoltare la tua sonata di pianoforte preferita, Il Chiaro di Luna di Beethoven, e ti pare di non riconoscere il brano perché suona in modo differente, stonato. Sarebbe un vero peccato! Chi evita questo spiacevole problema è una figura professionale e tecnica specifica che si prende cura di accordare, intonare e fare la manutenzione allo strumento: l’accordatore di pianoforte.

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Chi accorda pianoforti dunque preserva le caratteristiche e la storia di questi strumenti, anche dei più antichi, e in un certo senso anche l’eredità artistica dei compositori. Contribuisce, insomma, con il proprio mestiere a mantenere viva la musica. Un obiettivo fantastico.

A differenza di altri strumenti musicali, il pianoforte è difficile e delicato da accordare. Questo perché ne esistono di diversi tipi e modelli. In comune hanno una tastiera con ben 88 tasti (52 bianchi e 36 neri) e centinaia di corde.
Per spiegare in modo semplice come funziona un pianoforte, si può dire che quando si preme ciascun tasto questo aziona un martelletto che, a sua volta, percuote una corda che produce un suono. In realtà, il funzionamento della meccanica è molto più complesso, se si considera che sul suono influiscono anche i pedali e altri pezzi. 

Bisogna dunque avere molta esperienza, conoscere a fondo lo strumento e gli attrezzi del mestiere. Proprio per questo motivo è necessario affidarsi a una figura specializzata come l’accordatore di pianoforti; molto spesso, infatti, chi suona il piano non si occupa direttamente di accordatura e manutenzione.

Se tale lavoro ti incuriosisce, e potrebbe appassionarti, in questo articolo vediamo alcuni aspetti della professione in Italia. Proseguendo con la lettura, conoscerai meglio il mestiere, le mansioni, i corsi o il percorso per diventare accordatore di pianoforte professionista. Scoprirai anche dove trova lavoro. 

Se invece sei già accordatore e stai cercando di ampliare la clientela, iscriviti gratuitamente qui sul nostro sito e scopri tutti i vantaggi. 

Breve storia del pianoforte

Come prima cosa vediamo di dare qualche informazione utile sullo strumento. Il pianoforte è un cordofono a tastiera, in origine noto come fortepiano, che nasce dall’antenato clavicembalo alla fine del Seicento grazie al padovano Bartolomeo Cristofori. Qualche decennio dopo, il tedesco Gottfrid Silbermann, ispirato dalla creazione di Cristofori, iniziò a produrre questi strumenti.
Il nome fortepiano, e pianoforte, deriva dalla particolarità che lo differenzia dal clavicembalo, ovvero la possibilità di cambiare il volume del suono emesso, grazie a un tocco diverso del tasto. 

Ed esistono più tipologie di pianoforte. Qui ti illustriamo le principali: 

  • verticale, o a muro, che occupa poco spazio ed è adatto allo studio casalingo, anche perché è dotato di un pedale per la sordina per diminuire i volumi e non disturbare il vicinato. 😊 
  • orizzontale, detto anche a coda, è quello che si utilizza per i concerti. Questo, a differenza del verticale, raggiunge dimensioni importanti, anche i tre metri.
    A seconda della lunghezza, infatti, il pianoforte si definisce a un quarto di coda, mezza coda, tre quarti di coda o gran coda. Il suono sarà via via sempre più forte e di qualità, perché la cassa armonica è sempre più grande e le corde sono più lunghe.
  • digitale, anch’esso ideale per gli spazi ristretti della casa. Non necessita di accordatura.

Se sono informazioni che già conoscevi, procedi oltre e scopri ciò che vuoi sapere.

Diventare accordatore pianoforte: informazioni utili per iniziare

Il lavoro di chi accorda pianoforti è tecnico ma anche artistico e artigianale.

È necessario avere passione, orecchio musicale – c’è chi addirittura ha l’“orecchio assoluto”, una rara capacità di cogliere la nota e la frequenza di un suono senza l’aiuto del diapason – ottima manualità con gli attrezzi del settore e la conoscenza dei materiali di cui è composto il pianoforte. E, caratteristica non di poco conto, la pazienza per soddisfare le esigenze di ciascun/a pianista. 😊 Un’accordatura e la messa a punto dello strumento, infatti, possono durare anche alcune ore

Talvolta chi accorda il pianoforte è musicista o addirittura pianista: è una caratteristica che può aiutare nella professione, perché permette di capire meglio le esigenze e le sonorità desiderate dalla clientela, ma non è strettamente necessaria.

Il mestiere dell’accordatore di pianoforti, come forse hai già intuito, ha bisogno non solo della teoria ma anche di molta pratica. Ecco perché può definirsi un lavoro complesso, in cui non c’è spazio per l’improvvisazione, ed ha un sapore antico e romantico. 

Vediamo ora le informazioni utili per diventare un/a professionista che accorda pianoforti in Italia.

Accordatore pianoforte: la professione in Italia e l’Aiarp

Se ti interessa questo mestiere, devi sapere che in Italia un decreto del Presidente della Repubblica, il n. 288 del 25 maggio 2001, riconosce la professione artistica dell’accordatore di strumenti musicali. Purtroppo, però, nel nostro Paese non esistono accademie o scuole professionali istituzionali che ti danno certificazioni o titoli.

Ma per quanto riguarda il pianoforte, puoi accedere, tramite esami di ammissione, all’Aiarp-Associazione Italiana Accordatori Riparatori di Pianoforti.
Tale associazione, riconosciuta a livello italiano e internazionale, riunisce in un apposito albo i tecnici professionisti qualificati.
Inoltre, organizza congressi e corsi di aggiornamento tecnici per il settore, utili per la formazione professionale. Ed è l’unico ente che può far sostenere gli esami di qualifica europea a chi vuole lavorare a livello internazionale. Questo perché l’associazione fa parte di Europiano.

Come si diventa accordatore di pianoforti in Italia

Non essendoci scuole o accademie professionali, come abbiamo visto poco fa, il consiglio che danno i professionisti del settore è di lavorare in un’azienda che produce e costruisce pianoforti, oppure in un laboratorio artigiano per imparare l’arte direttamente da accordatori, restauratori e preparatori di piano, oppure di frequentare una scuola all’estero (Germania, Francia, Giappone,…).

In Italia, dunque, il mestiere per lo più si tramanda di generazione in generazione o affiancandosi a maestri e tecnici con apprendistato in laboratorio o stage in fabbrica. Si inizia con le basi per poi, via via, apprendere sempre di più i segreti della professione.

I corsi e i libri consigliati per accordatore di pianoforte

Ci sono comunque dei corsi in Italia, che coinvolgono Aiarp stessa ma anche i conservatori di musica. Alcuni durano un centinaio di ore, altri invece anche un biennio.

In qualche caso l’accesso al corso per accordatore di pianoforte avviene senza esame di ammissione, in altri casi, invece, sono necessari dei requisiti.
È possibile anche frequentare corsi online, ma se non si possiede un pianoforte ciò può essere un ostacolo per la parte pratica.

Per chi ha già esperienza, invece, esistono corsi di aggiornamento e convegni con tecnici accordatori, che possono coinvolgere anche le case costruttrici di pianoforti.

Chi, invece, vuole informarsi e formarsi dal punto di vista teorico sull’accordatura del pianoforte, Aiarp mette a disposizione sul suo sito web un elenco di libri utili.

Cosa fa il tecnico che accorda i pianoforti

Il pianoforte è molto sensibile alle condizioni climatiche (umidità, bruschi cambi di temperatura,…) e agli spostamenti, che incidono negativamente su intonazione e accordatura. Per questo motivo è necessario l’intervento di un tecnico dei pianoforti una o due volte all’anno.

Chi accorda un pianoforte ripristina la qualità del suono che aveva in origine lo strumento e avviene proprio grazie alla regolazione: dell’intonazione e dell’accordatura, delle parti meccaniche e dei pedali, ma anche dei tasti, che possono essere più o meno duri e sensibili.

Inoltre, i modelli e le marche di pianoforti sono numerosi e differenti: qui, infatti, emerge la grande esperienza e competenza del/la professionista, che conosce le caratteristiche originali del suono, del timbro e del temperamento di ciascuno strumento, in base alla casa costruttrice ma anche, ad esempio, all’età del pianoforte stesso.

L’intervento di accordatura coinvolge le corde per regolare la frequenza e può essere fatto a orecchio, cioè senza l’ausilio di strumenti meccanici e digitali professionali, come il diapason, oppure aiutandosi con questi dispositivi.
I “ferri del mestiere”, che vanno a intervenire sulle corde, sono – tra gli altri – cacciaviti, martelli e pinze. Nell’accordatura, la figura tecnica dovrà anche tenere presente in quale ambiente si colloca lo strumento.

Molto spesso, infatti, il/la professionista accordatore lavora a casa del/la pianista sia per evitare il trasporto del pianoforte, che può incidere negativamente sull’accordatura, sia per rispettare il suono sprigionato in quel preciso ambiente. Per questo motivo, durante il lockdown causato dalla pandemia molti pianisti furono costretti a suonare strumenti non accordati. Non potevano infatti chiamare a domicilio il proprio accordatore di fiducia.

Chi accorda il pianoforte può anche offrire ulteriori servizi, come la riparazione dello strumento musicale, ma anche la perizia per valutare se il pianoforte, che una persona intende acquistare, è un buon affare e in buone condizioni oppure necessita di interventi, magari molto costosi.

Accordatore pianoforte: dove trovare lavoro

Chi svolge questa professione è una figura richiesta da teatri, conservatori e scuole di musica.
Può lavorare anche per marchi di pianoforti, negozi di strumenti musicali, officine e laboratori, così come in autonomia, cioè in libera professione, magari diventando il tecnico di fiducia di pianisti e concertisti.
Anche la Pubblica Amministrazione può indire procedure per affidare l’accordatura dei pianoforti a professionisti del settore.

Bene, abbiamo fatto una panoramica sul fantastico lavoro di accordatore pianoforte, che aiuta a mantenere in vita la musica. Speriamo che tu l’abbia trovato utile.
Ora non ti resta che aprire il tuo profilo su Jopla – è gratis – per farti notare dalla tua futura clientela. 😉

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Have a nice job!

Silvia è copywriter e content writer appassionata di scrittura inclusiva. Ha lavorato per molti anni in agenzia come addetta stampa ed esperta di comunicazione, specializzandosi in diversi settori. Dal 2021 è freelance.